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COME STRINGI LA MANO RIVELA LA TUA PERSONALITÀ

COME STRINGI LA MANO RIVELA LA TUA PERSONALITÀ

Il nostro corpo, lo sappiamo già, è un gran bel chiacchierone! Che lo vogliamo o no, il nostro corpo comunica continuamente in modo non verbale. E anche se il nostro interlocutore non ha mai fatto un corso sulla comprensione del linguaggio del corpo, riuscirà comunque a comprenderne i significati in modo inconsapevole. Perché?

Perché il linguaggio del corpo è precedente al linguaggio verbale. E’ stata la prima manifestazione di espressione dell’essere umano. E’ un linguaggio primitivo che accompagna le nostre parole. E’ un linguaggio universale. Se osserviamo i bambini che hanno meno di due anni che ancora non parlano, si esprimono a gesti.

Tra le diverse forme di comunicazione del corpo, quella che usiamo più comunemente è la STRETTA DI MANO.

La stretta di mano è la fase-clou del nostro primo incontro. Ha una strettissima relazione con la nostra prima impressione e questa avrà un effetto sul nostro carisma. Questa infatti segna il momento in cui entriamo nello spazio dell’altra persona e in cui stabiliamo con lei un contatto fisico. Quel contatto fisico inoltre, è il primo modo in cui capiamo molto del carattere dell’altra persona, anche se spesso lo facciamo inconsciamente.

Ti è mai capitato di stringere la mano a una persona con la quale ti relazionavi per la prima volta e di provare una sensazione di delusione o fastidio?

Ci sono strette di mano flaccide che ci comunicano una personalità debole o indifferente, oppure strette di mano così energiche da manifestarci un senso di dominio e di superiorità. Ci sono strette di mano che oscillano vigorosamente dall’alto al basso senza mai fermarsi, esprimendo un entusiasmo così eccessivo da darci l’impressione di invadere la nostra tranquillità. Oppure ci sono strette di mano fatte senza alcun sorriso, che suonano assenti, asettiche e distanti.

L’atto di stringere la mano è un retaggio del passato. Quando le tribù primitive si incontravano, si salutavano con una forma di stretta di mano simile alla nostra, solo che piuttosto che la mano si stringevano il polso, per indicare che non nascondevano nulla. Oggi usiamo la stretta di mano per suggellare un accordo, come segno di fiducia, per salutare e congedarsi, ecc.

Ma è sempre il caso di stringere la mano?

Dare la mano la prima volta che si incontra una persona è un’usanza tradizionalmente accettata, ma ci sono delle circostanze in cui non è opportuno farlo.

Dato che la stretta di mano è soprattutto un segno di fiducia, prima di tenderla dobbiamo farci una domanda:

“Sono il benvenuto?”, “Questa persona è contenta di vedermi o la sto forzando in qualche modo?”.

Tendere la mano quando inopportuno quindi può avere un effetto negativo… basti pensare all’ultima volta in cui un venditore particolarmente invadente ti ha teso la mano…

Che effetto ti ha fatto?

Oppure quando qualcuno ti ferma per strada con la scusa di un sondaggio o per una donazione e il ragazzo di turno ti tende la mano. Abbiamo una certa certa ritrosia nel farlo, ci chiediamo: "ma chi sei? chi ti conosce?!". Lo viviamo come un invasione del nostro spazio e della nostra intimità. Ci mette sulla difensiva.

PARITÀ O PREDOMINIO?

La comunicazione non verbale viaggia su canali inconsci: non c’è bisogno di pensarci e istintivamente ci arriva un messaggio… che può avere un’influenza positiva o negativa, e può bastare anche un solo incontro.

Ad esempio? il caso della mano dominante.

Quando la nostra mano viene stretta in modo forte e ci viene ruotata portando il nostro palmo verso l’alto, è un chiaro gesto di predominio (a volte di arroganza). Il messaggio è: “io sono il più forte!”, oppure “gestisco io l’incontro, non tu”.

CONDIZIONE DI PARITÀ

Quando due persone si stringono la mano dovrebbero mantenere i loro palmi verticali, perché questo genera una sensazione di parità e di reciproco rispetto in quanto nessuno dei due dimostra dominio o sottomissione. Quindi come riferimento ricordiamoci quando diamo la mano di puntare il pollice verso l'alto.

Dobbiamo poi ricordare di adattare la stretta di mano al nostro interlocutore.

La stretta maschile, ad esempio, è più forte rispetto alla donna, pertanto comporta qualche aggiustamento. Questo non significa che se riceviamo una stretta molle, anche noi dobbiamo avere la mano da “pesce morto”.

Stringiamola sempre con intenzione positiva, ma senza stritolare. La stretta di mano si è evoluta come gesto di saluto, di fiducia o per suggellare un accordo, pertanto deve essere sempre calorosa, amichevole e positiva.

SOTTOMISSIONE

La peggiore stretta di mano che possiamo ricevere è quella del “pesce morto”. La sensazione è quella di toccare qualcosa di molle e inerte. Questo tipo di stretta di mano la si associa a persone con un carattere debole e sottomesso. Anche se questo non corrisponde sempre a verità, di sicuro ricevere questa stretta di mano denota disinteresse da parte del nostro interlocutore.

INSICUREZZA E DISTANZA

Un’altra stretta di mano negativa è quella con la “presa della punta delle dita”. La sensazione è come se il nostro interlocutore avesse “mancato il bersaglio” ed avesse afferrato per sbaglio le nostre dita.

Queste persone, anche se sembrano cordiali, in realtà sono o poco sicure di sé o, più probabile, vogliono mantenere le distanze.

Se dovesse capitarvi di ricevere una stretta di mano con la punta delle dite, fate così, in modo scherzoso dite: ”accidenti ho sbagliato mira, riproviamo!”. Prendetevi la colpa, non importa.
Questo vi conferisce credibilità perché comunicate all’altro che lo ritenete importante tanto da ripartire in modo giusto. Ed inoltre gli ridate la possibilità di aggiustare il tiro. Se invece anche la seconda volta vi da la mano in punta di dita, allora diffidate!... Credetemi!

Noi non sapremo mai che impressione si è fatto il nostro interlocutore al nostro primo incontro, pur essendo consapevoli dell’importanza della prima impressione. A volte i primi minuti dell’incontro possono determinare il successo o il fallimento del rapporto, perché vige la regola dei 7 secondi, tempo in cui un essere umano “valuta” chi ha di fronte e decide se “gli piace oppure no”.

La stretta di mano perfetta

Vale quindi la pena prestare attenzione a che tipo di stretta di mano abbiamo… La stretta di mano perfetta? E’ la stretta decisa ma non stritolante, con entrambi i palmi verticali.


Tieni a mente questi punti:

  1. Prima di tutto alzati in piedi.
  2. Tieni la testa dritta.
  3. Corpo esattamente di fronte all’interlocutore.
  4. Guarda negli occhi il tuo interlocutore.
  5. Apri il pollice completamente per consentire un buon contatto tra le mani.
  6. Palmo dritto. Per regolarti, punta il pollice al soffitto.
  7. Avvolgi le dita intorno alla mano dell’interlocutore, come se volessi “abbracciarla” con la mano.
  8. Dosa la forza in funzione alla stretta di mano ricevuta.

… e infine, accompagna la stretta di mano da un bel sorriso!